Ho da poco pubblicato, su Facebook, un post che, mi pare, abbia suscitato un certo interesse, forse perchè l'argomento riguarda il lavoro e la sua penuria, o forse perché qualcuno si sente parte in causa, per un verso o per un altro. Nel post faccio riferimento ad una circostanza che mi pone di fronte un dubbio, sicuramente non esistenziale, ma di una certa rilevanza. Quindi, l'ho elaborato e condiviso nel mio blog.
Come si spiega che con tanti lavori possibili su questa terra, in tanti pensano di potersi improvvisare, proponendosi come professionisti in qualità di: fotografi - pr - attori e attrici - gestori di locali - dj - bar tender - cantanti - produttori discografici - fonici - ecc?
Ma, in proporzione, sono pochissimi, ad esempio, a voler essere: idraulico - ebanista - meccanico - palista - fornaio - gelataio - medico chirurgo - astronauta - presentatore del Festival di Sanremo - portiere d'albergo all'Hilton - arbitro internazionale - scienziato - Nelson Mandela o Madre Teresa di Calcutta ecc.
Forse la risposta è data dalla considerazione che si ha di una certa "professione". Per meglio dire, personalmente ritengo che chiunque sia in grado di fare qualunque cosa, ma tra il volerla fare e il farla, ne corre acqua cheta che rompe i ponti. Penso di non apparire surreale asserendo che sono necessari, se non obbligatori; un'adeguata preparazione, studio e magari una pregevole attitudine.
Ma siccome queste peculiarità, sempre secondo me, scarseggiano, ecco che in tanti suppongono di essere all'altezza, e quindi, apriti cielo. L'assalto delle cavallette. Ma se ci fidiamo di un improvvisato, ad esempio un fotografo, un dj, un cuoco o una cantante, non preoccupandoci del risultato finale, abbassando quindi la nostra percezione di un "optimum", come mai non abbiamo paura che la stessa "inadeguatezza" professionale possa annidarsi in un intagliatore o ebanista, in un chirurgo o qualunque mestiere richieda abilità, competenza ed esperienza?
Qualcuno potrebbe sottolineare le difficoltà del periodo, le esigenze economiche ecc. Bene, ma il quadro attuale forse è: scegliere di fare il fotografo perchè si possiede una macchinetta digitale.Il che corrisponde a fare l'idraulico perchè si ha una chiave a pappagallo. Con la differenza che, fare l'idraulico può essere un lavoro pesante, fisicamente, e commettendo errori inevitabilmente non ci si procurerà denaro, se non addirittura dover risarcire. Facendo il fotografo o il dj, non si fatica tanto, in pochi colgono l'inesperienza ( perchè lo standard qualitativo si va abbassando sempre più ) e comunque si crea un danno, perchè oltre ad abbassare gli standard si toglie il lavoro ai professionisti, senza contare le minchiate che si è disposti a raccontare per giustificare l'inadeguatezza.
Secondo voi, Riccardo Muti per scegliere un elemento della sua orchestra, si fa influenzare dal cahet ( prezzo - tariffa ) o da qualsiasi argomento che non sia considerevole più dell'abilità nell'uso dello strumento?
E noi? A chi ci affidiamo? Il risutato è intorno a noi.
sabato 26 luglio 2014
mercoledì 23 luglio 2014
Addaura Reef, Paolo Sardina risponde ai detrattori. Nessuno ha "fottuto" niente!
In merito al post di qualche giorno fa, che ha suscitato le ire di alcuni onesti e solerti cittadini, i quali sottolineavano la "fottuta" di denaro da parte dei gestori dell'Addaura Reef, ormai trasformato discarica, con la solita compiacenza di noi palermitani, autorità pubbliche in testa, mi è arrivata puntuale la replica di Paolo Sardina, uno dei tre gestori del lido ormai dismesso. Una risposta alla mia lettera aperta che ho il piacere di condividere con voi, e che, probabilmente, aiuta a far luce su una serie di considerazioni/attacchi legati proprio alla "fottuta", qui smentita, di denaro pubblico.
Paolo Sardina
martedì 22 luglio 2014
Indignazione? No, i sudditi stanno zitti. Vedi TRAM!
Una comunicazione efficace per sottolineare, qualora qualcuno pensasse diversamente, che bisogna subire. Adesso è palese. Premetto che sono un sostenitore del tram, sono certo sia utile, così come accade in altre città del globo, snellisce il traffico, riduce l'inquinamento... In merito all'inquinamento, non credo sia un argomento che stia a cuore a tanti palermitani, lo conferma anche la "non" azione dei vigili, considerando che sono sempre attive le targhe alterne ma nessuno ne tiene conto. Sì, lo so, mica possiamo comprare una macchina nuova con la crisi che c'è.
E poi, non vorrai che prenda l'autobus? Sempre in ritardo.
Certo... chissà come mai?
Ma l'arroganza del tono di questa campagna, non vi da questa sensazione di sudditanza? Personalmente trovo ridicola una forma di comunicazione di questo tipo, a meno che non si voglia sottolineare l'insofferenza alle varie, forse non ancora sufficienti "lamentazioni" di alcuni cittadini verso l'operato dell'Amministrazione comunale. Sì, come dire... "avete rotto, io so come si fa e lo faccio, e soprattutto non devo spiegazioni a nessuno". Beh, nel 2014 è semplicemente paradossale quanto accade. Ma ciò che mi stupisce, ormai sempre meno, è il "pronismo", sì, l'ignavia che ci contraddistingue, la mancanza di azioni concrete e civili atte a far capire, all'Amministrazione tutta e ai nostri concittadini, che siamo al capolinea, per usare un termine in tema. Forse dovremmo cominciare ad esprimere più palesemente la voglia di un cambiamento al meglio. Basta scuse, basta crisi, basta minchiate. Sappiamo tutti qual è la condizione del nostro comune, ciò non giustifca le scelte fatte nei vari ambiti in questi due anni di "nuova" sindacatura. Abbiano l'accortezza e la decenza di considerare il loro operato, semplicemente guardandosi intorno. Dovrebbero chiedere non una ma 100.000 volte scusa, per ciò che rappresentano, per le castronerie combinate, per il non essere, spesso, all'altezza del ruolo conferitogli. Siamo una città di terza categoria. I responsabili storici siamo noi palermitani. Sindaci e amministratori, di ieri e di oggi, in testa. A riprova di quanto scritto, prendo in prestito la foto dal sito mobilitapalermo.org
E ora tutti zitti!
lunedì 21 luglio 2014
Addaura Reef, obiettivo raggiunto. Finalmente è DISCARICA!!!
Una lettera aperta ai miei amici gestori.
Cari Paolo, Corrado e Daniele, aldilà delle vicende giudiziarie, per le quali sono personalmente certo ci sarà un epilogo a voi favorevole, ma che nel frattempo potrebbero triturarvi...
Nel 2009 ho avuto la bellissima opportunità di festeggiare il mio compleanno in quel posto degno di nota, tra i miei ospiti, a parte i miei cari, amici e parenti c'era anche Niccolò Fabi, che si esibì con un piccolo live, rimanendo estasiato dalla bellezza del luogo, dalla cura e dai servizi.
Cari Paolo, Corrado e Daniele, aldilà delle vicende giudiziarie, per le quali sono personalmente certo ci sarà un epilogo a voi favorevole, ma che nel frattempo potrebbero triturarvi...
Nel 2009 ho avuto la bellissima opportunità di festeggiare il mio compleanno in quel posto degno di nota, tra i miei ospiti, a parte i miei cari, amici e parenti c'era anche Niccolò Fabi, che si esibì con un piccolo live, rimanendo estasiato dalla bellezza del luogo, dalla cura e dai servizi.
Vorrei
esprimervi il mio personalissimo pensiero: avevate creato un'attività facendo qualcosa di
buono, bello e produttivo anche per la nostra terra? Bene, anzi male, adesso
ne pagate le conseguenze!
In
realtà, con la vostra attività avete deturpato una parte di costa con
il vostro prato curato, con delle strutture d'arredo che hanno
migliorato esteticamente l'area, venendo riconosciuta tra le più belle
d'Italia, avete creato un polo attrattivo anche di carattere turistico, ed è
qui che va peggio. Questa è Palermo, dove il basolato di una storica
piazza viene ricoperto dall'asfalto, dove i commericanti devono subire
la concorrenza sleale di poveri disgraziati cresciuti pensando che
fottere il prossimo sia la cosa giusta da fare e quindi esercitare in
piena autonomia abusiva e prevaricatrice, dove il turismo viene
martoriato, dove la cultura è pestata sotto i piedi, dove una fontana
storica deve essere temporaneamente deturpata da un artista austriaco
al fine di smuovere il culo degli amministratori e dei cittadini, dove
la Cala, da poco recuperata, torna ad essere occupata dalle bancarelle e
il Foro Italico si riempie di giostre tra le aiuole, dove la gente
parcheggia nelle zone H e sulle piste ciclabili, dove il
"CHIMINNIFUTTIAMMIA" regna sovrano sotto l'egida di un ulteriore
Presidente di Regione prono ai potenti, e lontano dalle vere esigenze
della Sicilia, e un Sindaco che ha cominciato la sua ultima sindacatura
con una colossale bugia (detta anche in aramaico) perpetuando il suo
operato con il gioco delle tre carte. Forse, cari Paolo, Corrado e
Daniele, vi siete trovati dalla parte sbagliata, nella scena politica
sbagliata, questo non lo so. Ma una cosa è certa, comunque finisca
questa vicenda, hanno ottenuto lo scopo, far tornare quell'area
dell'Addaura un immondezzaio, e i palermitani ci metteranno tutto il
cuore per raggiungere l'obiettivo finale!
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