sabato 26 luglio 2014

E' forse l'era del " io lo so fare" ? Il risultato è intorno a noi.

Ho da poco pubblicato, su Facebook, un post che, mi pare, abbia suscitato un certo interesse, forse perchè l'argomento riguarda il lavoro e la sua penuria, o forse perché qualcuno si sente parte in causa, per un verso o per un altro. Nel post faccio riferimento ad una circostanza che mi pone di fronte un dubbio, sicuramente non esistenziale, ma di una certa rilevanza. Quindi, l'ho elaborato e condiviso nel mio blog.

Come si spiega che con tanti lavori possibili su questa terra, in tanti pensano di potersi improvvisare, proponendosi come professionisti in qualità di: fotografi - pr - attori e attrici - gestori di locali - dj - bar tender - cantanti - produttori discografici - fonici - ecc?
Ma, in proporzione, sono pochissimi, ad esempio, a voler essere: idraulico - ebanista - meccanico - palista - fornaio - gelataio - medico chirurgo - astronauta - presentatore del Festival di Sanremo - portiere d'albergo all'Hilton - arbitro internazionale - scienziato - Nelson Mandela o Madre Teresa di Calcutta  ecc.
Forse la risposta è data dalla considerazione che si ha di una certa "professione". Per meglio dire, personalmente ritengo che chiunque sia in grado di fare qualunque cosa, ma tra il volerla fare e il farla, ne corre acqua cheta che rompe i ponti. Penso di non apparire surreale asserendo che sono necessari, se non obbligatori; un'adeguata preparazione, studio e magari una pregevole attitudine.
Ma siccome queste peculiarità, sempre secondo me, scarseggiano, ecco che in tanti suppongono di essere all'altezza, e quindi, apriti cielo. L'assalto delle cavallette. Ma se ci fidiamo di un improvvisato, ad esempio un fotografo, un dj, un cuoco o una cantante, non preoccupandoci del risultato finale, abbassando quindi la nostra percezione di un "optimum", come mai non abbiamo paura che la stessa "inadeguatezza" professionale  possa annidarsi in un intagliatore o ebanista, in un chirurgo o qualunque mestiere richieda abilità, competenza ed esperienza?
Qualcuno potrebbe sottolineare le difficoltà del periodo, le esigenze economiche ecc. Bene, ma il quadro attuale forse è: scegliere di fare il fotografo perchè si possiede una macchinetta digitale.Il che corrisponde a fare l'idraulico perchè si ha una chiave a pappagallo. Con la differenza che, fare l'idraulico può essere un lavoro pesante, fisicamente, e commettendo errori inevitabilmente non ci si procurerà denaro, se non addirittura dover risarcire. Facendo il fotografo o il dj, non si fatica tanto, in pochi colgono l'inesperienza ( perchè lo standard qualitativo si va abbassando sempre più ) e comunque si crea un danno, perchè oltre ad abbassare gli standard si toglie il lavoro ai professionisti, senza contare le minchiate che si è disposti a raccontare per giustificare l'inadeguatezza.
Secondo voi, Riccardo Muti per scegliere un elemento della sua orchestra, si fa influenzare dal cahet ( prezzo - tariffa ) o da qualsiasi argomento che non sia considerevole più dell'abilità nell'uso dello strumento?

 E noi? A chi ci affidiamo? Il risutato è intorno a noi.

mercoledì 23 luglio 2014

Addaura Reef, Paolo Sardina risponde ai detrattori. Nessuno ha "fottuto" niente!


In merito al post di qualche giorno fa, che ha suscitato le ire di alcuni onesti e solerti cittadini, i quali sottolineavano la "fottuta" di denaro da parte dei gestori dell'Addaura Reef, ormai trasformato discarica, con la solita compiacenza di noi palermitani, autorità pubbliche in testa, mi è arrivata puntuale la replica di Paolo Sardina, uno dei tre gestori del lido ormai dismesso. Una risposta alla mia lettera aperta che ho il piacere di condividere con voi, e che, probabilmente, aiuta a far luce su una serie di considerazioni/attacchi legati proprio alla "fottuta", qui smentita, di denaro pubblico.

Caro Mario, ci conosciamo da una vita, vorrei soltanto rassicurarti, in appello il 50% dei verdetti di primo grado vengono ribaltati e il nostro farà parte di questo 50%. Fra le altre cose a noi non è stato contestato di esserci Fottuti i soldi, infatti siamo stati assolti dal reato di false fatturaziomi, quindi nessuno ha rubato nulla. L'accusa ci ha contestato il fatto di non avere decementificat,o cosa che nonostante le nostre richieste messe nero su bianco, non ci è stata consentita dal Comune, perchè il Piano Spiaggie non era e non è ancora stato approvato. Quindi, qualora l'avessimo fatto sarebbe immediatamente decaduta la concessione. Siamo soltanto rimasti vittime della burocrazia. Da un lato la Regione che diceva una cosa dall'altro il comune che ne pensava un altra. Per quanto riguarda il discorso della gara, vorrei chiarire che l'accusa è decaduta in giudizio ed i funzionari non sono stati condannati. Quindi, l'unica accusa di cui dobbiamo rispondere e di non avere abbattuto 4 muretti senza autorizzazione, tutto qui. Ma in appello questo teorema verrà spazzato via perchè fondato sul nulla, restiamo curiosi di conoscere le motivazioni di una sentenza che è a dir poco sorprendente. Per il resto, chi per scrivere certe cose si cela dietro l'anonimato non merita replica, non mi soprenderei che si tratti di qualche concorrente o qualche "amico" che quando ha scritto queste cose pubblicamente è stato ridicolizzato. Da noi lavoravano 25 persone regolarmente assunte, abbiamo distribuito centinaia di migliaia di euro di salari. La nostra struttura era conosciuta ed apprezzata in tutta Italia, siamo stati pubblicati su Dove e siamo stati premiati da Panorama come miglior bar sul mare d'Italia. Coloro che fanno le truffe alla comunità, organizzano scatole vuote, fanno false fatturazioni e intascano i soldi dei contributi, noi a fronte di un investimento previsto di circa 320.000 euro, di cui 223.000 finanziato a fondo perduto ed il resto da approntare con mezzi propri, ne abbiamo spesi circa 400.000  ( fatture passate al setaccio dalla Finanza, con tanto di controlli bancari ) proprio perché volevamo creare qualcosa di veramente bello. Il progetto prevedeva la realizzazione di uno stabilimento balneare, ed è stato proprio quello che è stato fatto, abbiamo bonificato l'area, offerto servizi quali bar, docce, servizi igienici, servizio di salvataggio con 2 addetti e natante, infermeria a disposizione di tutti.Ci siamo sempre occupati della pulizia della scogliera. Abbiamo sbagliato a credere che in questa terra potesse realizzarsi qualcosa di bello e funzionale. Qui la gente non vede di buon occhio chi ha capacità e determinazione nel realizzare i propri progetti, perché certifica la loro mediocrità.
Paolo Sardina

martedì 22 luglio 2014

Indignazione? No, i sudditi stanno zitti. Vedi TRAM!


Una comunicazione efficace per sottolineare, qualora qualcuno pensasse diversamente, che bisogna subire. Adesso è palese. Premetto che sono un sostenitore del tram, sono certo sia utile, così come accade in altre città del globo, snellisce il traffico, riduce l'inquinamento... In merito all'inquinamento, non credo sia un argomento che stia a cuore a tanti palermitani, lo conferma anche la "non" azione dei vigili, considerando che sono sempre attive le targhe alterne ma nessuno ne tiene conto. Sì, lo so, mica possiamo comprare una macchina nuova con la crisi che c'è.
E poi, non vorrai che prenda l'autobus? Sempre  in ritardo.
Certo... chissà come mai?
Ma l'arroganza del tono di questa campagna, non vi da questa sensazione di sudditanza? Personalmente trovo ridicola una forma di comunicazione di questo tipo, a meno che non si voglia sottolineare l'insofferenza alle varie, forse non ancora sufficienti "lamentazioni" di alcuni cittadini verso l'operato dell'Amministrazione comunale. Sì, come dire... "avete rotto, io so come si fa e lo faccio, e soprattutto non devo spiegazioni a nessuno". Beh, nel 2014 è semplicemente paradossale quanto accade. Ma ciò che mi stupisce, ormai sempre meno, è il "pronismo", sì, l'ignavia che ci contraddistingue, la mancanza di azioni concrete e civili atte a far capire, all'Amministrazione tutta e ai nostri concittadini, che siamo al capolinea, per usare un termine in tema. Forse dovremmo cominciare ad esprimere più palesemente la voglia di un cambiamento al meglio. Basta scuse, basta crisi, basta minchiate. Sappiamo tutti qual è la condizione del nostro comune, ciò non giustifca le scelte fatte nei vari ambiti in questi due anni di "nuova" sindacatura. Abbiano l'accortezza e la decenza di considerare il loro operato, semplicemente guardandosi intorno. Dovrebbero chiedere non una ma 100.000 volte scusa, per ciò che rappresentano, per le castronerie combinate, per il non essere, spesso, all'altezza del ruolo conferitogli. Siamo una città di terza categoria. I responsabili storici siamo noi palermitani. Sindaci e amministratori, di ieri e di oggi, in testa. A riprova di quanto scritto, prendo in prestito la foto dal sito mobilitapalermo.org





E ora tutti zitti!

lunedì 21 luglio 2014

Addaura Reef, obiettivo raggiunto. Finalmente è DISCARICA!!!

Una lettera aperta ai miei amici gestori.
Cari Paolo, Corrado e Daniele, aldilà delle vicende giudiziarie, per le quali sono personalmente certo ci sarà un epilogo a voi favorevole, ma che nel frattempo potrebbero triturarvi... 

Nel 2009 ho avuto la bellissima opportunità di festeggiare il mio compleanno in quel posto degno di nota, tra i miei ospiti, a parte i miei cari, amici e parenti c'era anche Niccolò Fabi, che si esibì con un piccolo live, rimanendo estasiato dalla bellezza del luogo, dalla cura e dai servizi.
Vorrei esprimervi il mio personalissimo pensiero: avevate creato un'attività facendo qualcosa di buono, bello e produttivo anche per la nostra terra? Bene, anzi male, adesso ne pagate le conseguenze!
In realtà, con la vostra attività avete deturpato una parte di costa con il vostro prato curato, con delle strutture d'arredo che hanno migliorato esteticamente l'area, venendo riconosciuta tra le più belle d'Italia, avete creato un polo attrattivo anche di carattere turistico, ed è qui che va peggio. Questa è Palermo, dove il basolato di una storica piazza viene ricoperto dall'asfalto, dove i commericanti devono subire la concorrenza sleale di poveri disgraziati cresciuti pensando che fottere il prossimo sia la cosa giusta da fare e quindi esercitare in piena autonomia abusiva e prevaricatrice, dove il turismo viene martoriato, dove la cultura è pestata sotto i piedi, dove una fontana storica deve essere temporaneamente deturpata da un artista austriaco al fine di smuovere il culo degli amministratori e dei cittadini, dove la Cala, da poco recuperata, torna ad essere occupata dalle bancarelle e il Foro Italico si riempie di giostre tra le aiuole, dove la gente parcheggia nelle zone H e sulle piste ciclabili, dove il "CHIMINNIFUTTIAMMIA" regna sovrano sotto l'egida di un ulteriore Presidente di Regione prono ai potenti, e lontano dalle vere esigenze della Sicilia, e un Sindaco che ha cominciato la sua ultima sindacatura con una colossale bugia (detta anche in aramaico) perpetuando il suo operato con il gioco delle tre carte. Forse, cari Paolo, Corrado e Daniele, vi siete trovati dalla parte sbagliata, nella scena politica sbagliata, questo non lo so. Ma una cosa è certa, comunque finisca questa vicenda, hanno ottenuto lo scopo, far tornare quell'area dell'Addaura un immondezzaio, e i palermitani ci metteranno tutto il cuore per raggiungere l'obiettivo finale!